Si, certo, il battito delle palpebre diffonde il film lacrimale sulla cornea.
E’ importante? Certo, la cornea dipende da questo per essere pulita, nutrita e disinfettata
E, se non c’è il film lacrimale non solo gli occhi bruciano, ma si vede anche peggio: si, il sottile strato di lacrima, rende più regolare la superficie della cornea ed evita che la luce faccia cose strane quando ci passa attraverso.
E, se non batti le palpebre non stimoli neanche la produzione delle diverse ghiandole lacrimali e queste finiscono per “inaridirsi”.
Basterebbe già quanto detto per capire che, se si battono troppo poco le palpebre ci si condanna a vedere male. Ma allora perché tanta gente non lo fa? Perché si rifugiano in fantasiose giustificazioni (“le persone serie non battono le palpebre”, “chi batte le palpebre sta mentendo” e altre cose simili)?
Blink, blink e metti a fuoco!
Durante un seminario o una seduta individuale di educazione visiva incoraggiamo i partecipanti a battere le palpebre molto più spesso di quanto siano abituati a fare. Particolarmente davanti ad un tabellone di prova, che è la tipica situazione in cui tenderebbero proprio a non farlo del tutto.
E molti si stupiscono dell’effetto miracoloso che spesso si produce: dopo qualche battito le lettere si mettono a fuoco. Perché mai?
Si deve battere le palpebre ogni volta che si cambia messa a fuoco.
Questo dovrebbe essere il primo comandamento della Visione Naturale, ma viene totalmente ignorato sia dai profani che dai professionisti.
E quanto spesso si cambia la messa a fuoco?
Se siamo presenti e dotati di buona visione, praticamente lo facciamo di continuo: basta anche una differenza di distanza di pochi millimetri dai nostri occhi, o di angolatura tra di loro per rendere necessaria una impercettibile pausa, che permetta una rapidissima rielaborazione dei vari meccanismi della messa a fuoco: accomodazione di ciascun occhio, vergenza di ciascun occhio, coordinazione di entrambi. Se poi c’è anche un appena percettibile cambio di luminosità, entrano in ballo anche altri meccanismi, come la apertura o contrattura della pupilla. (C’è di più, ma per adesso fermiamoci qui). Se non lo si fa mai, praticamente condanniamo il nostro sistema visivo ad essere perennemente fuori fuoco.
Ma ci sono meccanismi insidiosi che cercano di convincerci a non battere le palpebre.
Lasciate che prenda me stesso come esempio. Sapete probabilmente che io mantengo una vista discreta (anzi, “eccezionale” per la mia età….).
Quando conduco un gruppo i miei occhi si muovono molto. Persino se lo conduco on line davanti a uno schermo, non smettono di spostarsi e battere le palpebre. Anche se leggo un libro mi viene spontaneo di batterle a ogni riga, o anche in mezzo.
Eppure ieri sera stavo riportando indirizzi da un programma a un altro. Non c’era bisogno di molta nitidezza, non era importante leggere cose. Però si doveva fare dei clic abbastanza precisi (e molto ripetuti) in punti relativamente precisi.
Dopo un po’ mi sono accorto che “per fare più in fretta” o “non perdere il segno” tendevo a non battere più le palpebre e…. i miei occhi cominciavano a irrigidirsi e fare fatica. Si, naturalmente c’entrava anche la distanza dallo schermo che costringeva a mantenere un’accomodazione contratta. Ma soprattutto era il fatto che tutto il sistema di messa a fuoco si stava irrigidendo, non si ricalibrava più.
Che fare? Ho trovato che in quella mansione ripetuta meccanicamente c’erano dei momenti in cui potevo inserire comodamente dei piccoli battiti di palpebra (generalmente quando lo spostamento di messa a fuoco era maggiore) e l’ho fatto consapevolmente. Risolto il problema, sono andato avanti senza accumulare ulteriore tensione.
Ascolta i tuoi occhi.
Mi chiedo: se io prima di accorgermi di quello che stava succedendo ai miei occhi sono dovuto arrivare al punto di sentire sensazioni decisamente fastidiose… che cosa posso aspettarmi che facciano i miei clienti in una situazione analoga?
Le risposte più probabili sono
- Stropicciarsi gli occhi e andare avanti
- Usare occhiali più forti
- Nel migliore dei casi fare una pausa e poi riprendere
In ogni caso il condizionamento a non battere le palpebre andrà avanti, e con lui quello del peggioramento della vista. Il fastidio diventerà così abituale da poterlo ignorare. Ma è come ignorare un campanello d’allarme senza risolvere il problema.
Blink and breathe!
Respira e batti le palpebre sono le raccomandazioni basiche per salvare la vista dallo schermo.
Ed è importante che queste due cose vengano gestite consapevolmente. Fai così:
– Scrivi Respira su un foglietto e attaccalo alla sinistra dello schermo del tuo computer.
– Scrivi Batti le palpebre su un altro foglietto e appendilo a destra.
Sarà forse “poco serio”, ma ti aiuterà.
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